Con Arch. Angelo Colleoni e Arch. Melania Licini
Città alta, Bergamo (BG)
La riqualificazione dell’ex Convento di Sant’Agata è un esempio virtuoso di rigenerazione urbana, realizzato grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, ovvero il Comune di Bergamo e la Cooperativa Città Alta, che dal 1985 ne gestisce parte dei locali per svolgervi attività di ristorazione con una forte componente sociale.
Nel maggio 2016 la Cooperativa, a seguito di concorso ad inviti ristretto, ha incaricato i progettisti della redazione del Progetto finalizzato al recupero conservativo dell’intera porzione di immobile dell’ex Chiesa, poi carceri, di Sant’Agata e dell’ex complesso monastico dei monaci Teatini. L’edificio oggetto di intervento, di cui le prime notizie risalgono al 908 d.C., comprende la totalità dell’ex chiesa di Sant’Agata e una porzione di ex convento dei Teatini. L’intero comparto venne trasformato in carceri cittadine nel 1802 con l’intervento dell’Architetto Pollack il quale, al fine di ricavare maggior superficie per gli spazi del carcere, inserì due livelli voltati all’interno del grande spazio della navata. L’edificio rimase carcere fino agli anni ‘70 del secolo scorso.
L’immobile si sviluppa su quattro livelli così distribuiti: interrato con magazzini e impianti, piano terra e piano primo adibiti a ristorante, piano secondo con sala polifunzionale per eventi, mostre e conferenze.
Il progetto si è sviluppato secondo due direttrici: il recupero delle qualità architettoniche e pittoriche dell’antico complesso monastico ancora presenti e un progetto di rigenerazione del tessuto urbano e sociale, tramite la definizione di nuove funzioni economiche e culturali per le attività della Cooperativa. La riqualificazione sismica, tecnologica, impiantistica e di accessibilità dell’immobile sono state obiettivi fondamentali del progetto, che ha permesso a ognuna delle storie che si sono sovrapposte nel tempo di avere una propria leggibilità. L’edificio dell’ex Chiesa, non più leggibile, è recuperato in molte sue parti, esterne ed interne, riportando alla luce i numerosi affreschi cinquesettecenteschi presenti sottotraccia.
Su tutti i piani sono state eliminate le pareti divisorie degli spazi, mantenendo solo i pilastri, i solai e le volte, svuotate e sismicamente rinforzate all’estradosso, riportando il volume unico, così com’era previsto dal progetto del Pollack. Il ferro grezzo nero cerato è il filo conduttore delle nuove addizioni: scale, nuovi ascensori, pavimenti e dettagli di arredo costruiscono un livello subito leggibile che dialoga con leggerezza con il carattere massivo delle strutture storiche.
COMMITTENTE: Cooperativa Città Alta
PROGETTO: Preliminare, Definitivo, Esecutivo, Direzione Lavori
DATA: giugno 2016 – giugno 2021
DATI DIMENSIONALI: Superficie intervento: 2.309,00 m²
FOTO: Alessandro Roncaglione